lunedì 15 aprile 2024

Sbadigli del lunedì

foto di DAZN
Campionato - 32^
FIORENTINA - GENOA = 1 - 1
GOAL: Gudmundsson (RIG) - IKONE'

KAPPAVIOLA
Terracciano 6,5
Kayode 6
Martinez Quarta 5
Ranieri 6
Parisi 5
Bonaventura 7
Duncan 6 -
Ikonè 6 +
Beltran 6
Sottil 5
Belotti 5,5
Arthur 6 -
Kouamè 6
Mandragora 6
Gonzalez 5,5
Milenkovic SV

All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Sottil

Forse l'ultima chiamata per rimanere attaccati al treno europeo e/o addirittura recuperare qualche posizione. #KappaViolaDeca rapida con collegamento DAZN.
  1. Belotti confermato centravanti con Ikone-Beltran-Sottil alle spalle. Duncan e Jack a centrocampo con Kayode e Parisi sugli esterni di difesa.
  2. Nel primo tempo molto Genoa e poca Viola. Diverse occasioni in cui Ekuban si prende spazio e pericolosità impegnando Terracciano e sprecando. Sull'ennesimo errore della coppia Quarta-Parisi il Genoa guadagna il rigore che Gudmundsson trasforma con saltino. Per noi solo un gol annullato a Belotti per fuorigioco millimetrico ma l'azione sarebbe stata annullata dal VAR anche per fallo iniziale. Beltran prova da fuori e non ci va lontano. Poco o nulla in più.
  3. "Uh che peccato non essere al Franchi con questo spettacolo" il mio pensiero all'intervallo.
  4. Ripresa che inizia subito con una palla d'oro di Jack per Ikonè che colpisce di testa e fa pari. Il Genoa guadagnerebbe un rigore dubbio che però viene cancellato con dubbi ancora più grandi. Pochissimo altro se non un possibile rigore per noi nel finale.
  5. Sbadigli ed un po' di grinta. Giusto quel pizzico per non perdere la terza gara di fila. Scialbo punto che diventa importante soprattutto per l'occasione persa. Di nuovo. L'ultima (per il campionato)? La matematica dice di no ma forse la logica non è d'accordo.
  6. Parisi-Quarta ai livelli di Biraghi-Milenkovic dell'ultimo periodo. E non è un complimento.
  7. "PESAN SEMPRE UN PO' DI PIU'" le occasioni di recupero buttate nel cestino dell'indifferenziato. O si possono già considerare come umido?
  8. Sottil si nota per aver perso la scarpa da solo durante una galoppata. E quella scarpa in diversi avrebbero voluto tirargliela.
  9. Devo davvero di nuovo dire quella cosa sul centravanti?
  10. Jack sotto campana di vetro e seduta spiritica per riportare "in vita" il vero Nico. Le uniche due armi certe per il nostro finale di stagione.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...guardato ora...non male....un'altra figura di me**a...senza le coppe un allenatore da esonerare a Dicembre....che poi teoricamente l'anno scorso per la conference non ci siamo neanche qualificati...ma solo perché il gomito ha fatto contatto con il ginocchio...."

sabato 13 aprile 2024

CordogliOblio

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 587
Di nuovo tragedia. Stavolta a Suviana. Di nuovo morti sul lavoro. Stavolta sette. Di nuovo dispersi per giorni. Stavolta ritrovati senza vita dopo quattro giorni di ricerche.
Il percorso è sempre lo stesso e nell'ultimo mio post scritto su questo argomento, anche l'ultimo degli imbecilli come me aveva annunciato che quella successa a Firenze sarebbe stata l'ultima tragedia sul lavoro solo per poco tempo, fino a quella successiva. Che purtroppo immancabile infatti è arrivata. E tra le due comunque le morti sui luoghi di lavoro non si sono arrestate ma sono continuate. Probabilmente più "silenziose" dal punto di vista comunicativo e/o di risonanza ma ugualmente presenti ed allucinanti a livello di dolore e strazio.
Ci sono inchieste in corso e quindi vedremo quali saranno le responsabilità e come le cose sono andate nel loro percorso che ha portato alla strage accaduta. Però questo si può già dire, che di questo si deve purtroppo parlare, di strage. I mandanti della stessa sono l'indifferenza ed il pressapochismo che da sempre rimbalzano su questo argomento dopo i primi istanti di commozione a cui seguono quelli della pilotata indignazione. Si passa poi al cordoglio che rapidamente cede il posto all'oblio. Quasi fondendosene in pochi istanti: cordoglioblio.
Per questo tutti sappiamo che "IL SANGUE ANDATO A MALE" delle sette vittime all'impianto di Suviana sarà totalmente inutile dopo essere stato così tragico. Perché ormai il giro lo conosciamo e sappiamo dove andrà a parare. Lungo un finale con un copione scritto e già mille volte recitato: alle parole di vicinanza seguirà il nulla effettivo. Ascoltavo la puntata di "Non hanno un amico" (il podcast di Luca Bizzarri, ascoltabile qui e che vi consiglio) di ieri ed ho trovato perfetta la definizione del nostro Paese "l'Italia è una continua puntata di Report" dove tutti restiamo allibiti per quello che emerge dalle varie inchieste e pensiamo che queste possano portare a sconvolgimenti clamorosi dopo la trasmissione poi tutto si insabbia magicamente e non succede mai "un ca**o di nulla restando tutto com'era prima". Così accade da sempre sulle tragiche morti sul lavoro. Tutti sconvolti dal numero di incidenti e vittime, tutti ad invocare controlli e leggi, tutti a definire la tragedia come l'ultima accettabile. Per circa "un quarto d'ora". Dopo arriva il cordoglioblio e le cose da fare dopo le parole restano nei cassetti delle intenzioni di qualcuno più volenteroso ma con zero seguito.
E Suviana quindi prende il posto di Firenze. Fino a quando il luogo X prenderà il posto di Suviana e  noi riprenderemo la puntata di Bizzarri dall'archivio (temo molto recente visto il susseguirsi sempre più frequente degli eventi) la riascolteremo e la troveremo di nuovo perfettamente attuale. Maledettamente.

lunedì 8 aprile 2024

Un tempo non basta

Campionato - 31^
JUVENTUS - FIORENTINA = 1 - 0 
GOAL:
Gatti

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6
Milenkovic 5
Ranieri 6 - -
Biraghi 5,5
Bonaventura 6,5
Mandragora 5
Gonzalez 6 +
Barak 5
Kouamè 5
Belotti 5
Sottil  6
Maxime Lopez 6 +
Nzola 5,5
Beltran 6 
Dodò SV
    
All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Barak
Per provare a non perdere il treno che porta in Europa partendo dal campionato, il calendario propone LA partita versione trasferta. #KappaDecaViola per il posticipo serale in casa gobba.
  1. A sorpresa torna titolare Barak al posto di Beltran, per il resto è la formazione più o meno annunciata/immaginata da un po' tutti con Biraghi che torna titolare rispetto alla partita di coppa (clicca qui).
  2. Un primo tempo fatto di quattro gol. Tutti juventini, tutti con il check del Var, uno solo buono quello di Gatti dopo un palo di Bremer. Quello di McKennie ed il primo di Vlahovic erano apparsi in fuorigioco anche ad occhio nudo, nel secondo del 9 gobbo è invece millimetrica la posizione irregolare di McKennie che aveva fatto l'assist. Noi ci mostriamo vagamente presenti negli ultimi dieci minuti dove riusciamo a tenere la #JuveMerda schiacciata un po' di più ma non tiriamo mai in porta e creiamo zero pericoli per i gobbi.
  3. Lo spirito positivo a tutti i costi fa pensare che essere sotto solo di un gol potrebbe essere una spinta al nostro secondo tempo.
  4. Nella ripresa un'altra gara. La Juve sostanzialmente scompare, tirandosi indietro per proteggere il vantaggio e mettendoci in apprensione con un paio di ripartenze o meglio imprecisioni nostre (quasi autogol di Milenkovic, quasi assist a Vlahovic di Kayode). Noi abbiamo un possesso palla dalle percentuali imbarazzanti ma abbiamo solo due occasioni. Belle grandi però, una con un tiro davvero bello di Nico con il codice fiscale gobbo che si supera toccando la palla sulla traversa. L'altra non è un tiro in porta ma un'occasione per Beltran che senza portiere a colpo sicuro centra in pieno Nzola che diventa un difensore. Finisce 1-0
  5. Primo tempo al limite dell'imbarazzo, secondo migliore con qualche rammarico sulle occasioni non concretizzate da Nico e Beltran. Nella ripresa il quasi totale controllo della gara avrebbe dovuto portare a qualche occasione in più. Alla fine è amaro il punto perso perché i margini per pareggiarla questa gara c'erano eccome. Ancora più rabbia per il primo tempo buttato in quel modo.
  6. Bella la gara di Jack, bella la giocata di Nico, buono l'impatto di Sottil e Lopez da subentrante, adrenalinico Beltran. Queste le note positive della gara.
  7. "FORSE SIAMO ANDATI TROPPO IN LA'" per farci vedere nella metà campo avversaria, siamo stati infatti troppo sopraffatti da una #JuveMerda apparsa poi non tutta questa squadra inaffrontabile.
  8. Io sarò fissato, ma in una partita del genere se i tre centravanti che si sono alternati non tirano mai in porta, non sono mai pericolosi e non fanno mai il giusto movimento qualche problemino credo sia normale averlo.
  9. Bella iconica l'azione sul finale di gara costruita dal nostro duo d'attacco: Beltran a porta praticamente vuota prende in pieno Nzola che fa lo stopper juventino invece che la punta viola.
  10. Inutile: in qualunque stagione, con qualunque situazione, con qualsiasi partita giochiamo, da quello stadiaccio torniamo sempre con l'amaro in bocca.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...proverò a seguire qualcosa ma non prometto niente....io ci provo ma è impossibile....s'arriverà tredicesimi, una pena incredibile...una cosa così è insostenibile....pensiamo al 24/25 vai...."

sabato 6 aprile 2024

Quando si può chiedere, Roberto?

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 586 
Nella mia penultima kiave di lettura (qui) provavo a scrivere di come in Italia sempre di più il passato non conta. Mai. Tantomeno per le analisi politiche e di responsabilità. E puntualmente è arrivata la conferma. 
Qualche giorno fa alla Camera si votava la sfiducia al Ministro Santanchè per le indagini per truffa aggravata ai danni dello Stato (l'ultima in ordine di tempo) per indennità incassate (da sue società) dall'INPS nei periodi Covid mentre i lavoratori continuavano a lavorare. Questa l'accusa. L'ultima in ordine di tempo perché la stessa ministra è al centro di una serie di percorsi che l'hanno portata già ad essere indagata per falso in bilancio, ed al centro di verifiche per possibili coinvolgimenti in operazioni che potrebbero portarla all'accusa di bancarotta fraudolenta ed un processo per una compravendita immobiliare poco chiara. Nessuna condanna, bene specificare.
La richiesta di sfiducia era basata sull'opportunità di mantenere il ruolo di ministro vista la situazione. Ogni volta a me viene in mente la frase di Paolo Borsellino sull'opportunità politica che è ben diversa dalla condanna giudiziaria "ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza: quest'uomo non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Questo discorso non va perché la magistratura può fare solo un discorso giudiziale mentre la politica ha tutti gli elementi per fare una valutazione su basi diverse". Ed ovviamente non le fa mai. Le parole sono di Paolo Borsellino eh. Uno degli uomini di stato del Pantheon di quella parte politica che si fa chiamare destra ed a cui la ministra appartiene. E mi chiedo se questo cv (della Ministra del Turismo) possa essere un elemento sufficiente per una valutazione e nel caso la cosa non avvenga, cos'altro possa servire. 
Domanda evidentemente valida non solo per il centro-destra, visto che la dichiarazione più accorata per la tutela del posto da ministro è arrivata da chi, in teoria, al governo non c'è. A ricoprire questo ruolo infatti ci ha pensato quel partito di difficile inquadramento e dal nome Italia Viva. Nel dettaglio da quel Roberto Giachetti che a me continua a far venire in mente solo e soltanto "Non ci resta che piangere" (clicca qui), e non solo perché ogni volta stimola il pianto durante i suoi interventi ma anche e soprattutto perché come dice Benigni: "Tanto Giachetti è bocciato". Nel suo appassionato discorso alla camera infatti ha rivoluzionato il concetto di Borsellino trasformandolo in (facendo un sunto) "le indagini dei magistrati non devono contare nei giudizi politici nè tantomeno gli elementi che portano alla luce, al limite se ne riparla dopo il terzo grado di giudizio". Al limite. Già,  perché per difendere la ministra non solo ha fatto l'elenco di percorsi giudiziari che non hanno portato a risultati concreti (come se le implicazioni morali emerse non fossero sufficienti e come se non ci fossero stati numericamente infinitamente più casi in cui le inchieste hanno scoperchiato e fatto andare a casa politici ampiamente coinvolti in situazioni poco edificanti) ma ha anche tirato fuori "LO SPUNTO DELLA PUNTA". Quel colpo da maestro che l'ha fatto spesso salire alla ribalta che merita e che stavolta l'ha portato a partorire ciò: "pensate a due politici perseguitati dalla magistratura solo per il loro ruolo: Matteo Renzi e Silvio Berlusconi". Sorvolando sul primo che per forza di cose doveva essere nominato come martire delle ingiustizie altrui, visto che la linea politica di Italia Viva è sostanzialmente solo quella di esaltare il proprio leader e dar sponda al suo ego smisurato. Sul secondo cadono davvero le braccia: evidentemente al buon Roberto hanno passato gli appunti sbagliati, capita. Hanno dimenticato di dirgli che il "martire" Berlusconi ha collezionato condanne di ogni tipo (primo, secondo, terzo, prescritte) e di perseguitato c'è stato solo l'elenco di magistrati che ha provato a far luce su un'infinità di affari meritevoli di indagini/giudizi/condanne. Ma niente, neanche con le condanne passate in giudicato per il buon Giachetti si può dubitare dell'opportunità di mantenere certi ruoli o certe definizioni. A questo punto aspettiamo sia lui a darci il via e comunicarci quando si può chiedere ad un politico di farsi da parte perché non presentabile. Ricapitolando: se indagato no, se sotto processo no, se condannato in primo/secondo grado no, se condannato in modo definitivo no ed addirittura si diventa perseguitato. 
Con calma quindi Roberto facci quindi sapere se la cosa può essere in qualche modo possibile ed accettabile oppure se, come a noi "forcaioli" pare, il motto di chi arriva a sedersi su quella sedie è "io so' io e voi 'unsiete un ca**o" (citazione dal "Marchese del Grillo" e da un recente intervento di Pierluigi Bersani). Nel caso ci affideremo alla regola aurea imparata in questi giorni "tutti gli italiani sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, la Santanchè è condannata solo perchè fi*a" (citazione del luminare Bocchino). 
Scegliete voi la citazione che preferite, sempre che Giachetti sia d'accordo.

giovedì 4 aprile 2024

Vittoria importante ed anche stretta rispetto a quanto meritato

Coppa Italia - Semifinali Andata
FIORENTINA - ATALANTA = 1 - 0
GOAL: MANDRAGORA


KAPPAPAGELLE
Terracciano 7
Kayode 6 -
Milenkovic 6
Ranieri 7
Parisi 6,5
Bonaventura 7 +
Mandragora 7,5
Gonzalez 6,5
Beltran 6,5
Kouamè 6 
Belotti 6,5
Arthur SV
Ikonè SV

All. Italiano 7,5
IL MIGLIORE: MANDRAGORA
Il peggiore: Kayode


Prima semifinale di coppa (speriamo di quattro stagionali) in un Franchi che dopo il tutto esaurito (dei posti disponibili) per la partita contro il Milan (clicca qui) presenta invece diversi "buchi" qua e là. #KappaDeca da una Fiesole senza coreografia ma con molte bandiere. 
  1. Anche per il Mister gli esterni bassi di sabato sono stati evidentemente un problema quindi ad essere titolari contro l'Atalanta sono Kayode e Parisi. A centrocampo torna Jack mentre davanti Nico torna titolare. Confermato invece Beltran dietro Belotti.
  2. La partenza è l'esatto opposto di quella vista contro il Milan: tambureggiante. La fotografia è un'azione insistita con cross e tentativi di conclusioni che portano il duo Beltran-Bonaventura a quattro tiri nel giro di una decina di secondi tutti respinti da difensori in scivolata e l'ultimo da Carnesecchi. La nostra supremazia è totale e due tiri cross di Nico mettono i brividi ai tifosi atalantini. Per quanto dominiamo produciamo un po' poco e troviamo il vantaggio, con cinque punte/mezzepunte in campo, solo con un coniglio tirato fuori da "UN CILINDRO TRUCCATO" del meno ipotizzabile in campo: Mandragora. Gran sinistro da lontanissimo e palla al sette. Ma "lui questi tiri ce l'ha" direbbe uno che conosco, eurogol e primo tempo che si chiude sull' 1 - 0.
  3. All'intervallo ci si chiede "ma come ca**o ha fatto Rolly!?!?". Tutti tranne l'uno di cui sopra.
  4. Si ricomincia con un eurogol mangiato da Scamacca, appena entrato, da pochi metri, che era però in fuorigioco. Il segnale è però che saranno quarantacinque minuti diversi, confermato da un grande intervento di Terracciano su girata di Hien. Per paradosso è proprio nel secondo tempo meno dominato che abbiamo le occasioni più clamorose. Prima un miracolo di Carnesecchi su un colpo di testa di Nico. Poi è lo stesso Nico che lo impegna stavolta di sinistro da vicino e poi Ranieri da dentro l'area piccola tira incredibilmente fuori una palla che andava nello specchio. L'Atalanta ci prova e Bakker si mangia un gol clamoroso mentre Scamacca nel finale è insidioso da fuori ma senza provocare le stesse paure. Finisce così con una vittoria importante.
  5. Gran bella prestazione, di qualità e di sostanza. Primo tempo di dominio assoluto e secondo con Carnesecchi che sicuramente ci ha impedito un risultato più rotondo, che nonostante qualche rischio corso, avremmo sicuramente meritato. Bella dimostrazione di squadra e vittoria che serviva, per il periodo ed in vista del ritorno.
  6. Il rientro di Bonaventura ha portato al gioco della squadra una fluidità diversa ed una precisione nei passaggi che non può essere una casualità.
  7. Segnali di ritorno anche da parte di Nico, ancora timidi ma che fanno ben sperare per questo rush finale.
  8. Belotti e Beltran hanno in comune grinta, voglia, lotta e movimenti. Purtroppo manca ancora il gol ma la loro valutazione non può che essere positiva.
  9. Clamoroso il gol sbagliato da Ranieri ma nonostante questo la prestazione è ancora una volta da applausi.
  10. Anche se non al completo, il numero dei fischi all'apparizione di Gasperini sul megaschermo sono da tutto esaurito. Ma di San Siro.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...visto poco ma tanto anche se 'untidico nulla 'unsistrappa i capelli nessuno....commento teNNico assente come un cross fatto bene di Biraghi o come una bella giocata di Sottil o un gol di potenza di Ikonè...e mi pare la serata giusta..."

lunedì 1 aprile 2024

Serata importante, sconfitta anche

Campionato - 30^
FIORENTINA - MILAN = 1 - 2
GOAL: Loftus-Cheek, DUNCAN,
Leao

KAPPAPAGELLE
Terracciano 7 -
Dodò 5
Milenkovic 5 -
Martinez Quarta 6 -
Biraghi 5
Mandragora 5,5
Duncan 6 +
Ikonè 6 - 
Beltran 6,5
Kouamè 5
Belotti 6,5
Gonzalez 5,5
Kayode 6 -
Nzola SV
Barak SV
Sottil SV

All. Italiano 5
IL MIGLIORE: TERRACCIANO
Il peggiore: Milenkovic


Dopo la sosta per la nazionale, sempre imperdibile, e la gara rinviata per il dramma di Barone torniamo a giocare al Franchi dove ci eravamo lasciati con il pareggio da brodi contro la Roma (clicca qui). Arriva il Milan di Pioli e il #KappaDecaViola è direttamente dalla Fiesole.
  1. Il Mister sorprende un po' e fa tornare titolare dopo mesi Dodò proprio contro Leao così come ripresenta dal primo minuto Kouamè dopo diversi mesi. Nico ed Arthur in panchina probabilmente per condizioni atletiche non ottimali perché altrimenti non essendoci neanche Jack squalificato la scelta sarebbe stata particolarmente azzardata.
  2. Nella prima parte del primo tempo Terracciano ci tiene in piedi con diversi interventi importanti: sono almeno tre le parate ed in un altro paio di occasioni sono gli attaccanti rossoneri a sprecare. Riusciamo poi a creare anche noi delle occasioni soprattutto con un Belotti volenteroso e sempre combattivo ma non così preciso nel tiro finale decisivo, mentre Ikonè trova un bello spunto ma solo l'illusione del gol colpendo l'esterno della rete. Nel finale rischiamo ancora con i due esterni rossoneri quasi mai fermati da Dodò e Biraghi in evidente affanno.
  3. Alla fine del primo tempo vien da chiedersi se essere contenti di non essere sotto o sperare addirittura di andare a vincerla augurandoci di aver passato la loro "ondata" più alta ed intensa.
  4. L'inizio ripresa va nel verso opposto rispetto al primo tempo: sei minuti, tre occasioni e tre gol. Due per loro ed uno per noi. Leao trova il giusto assist per Loftus-Cheek che approfitta dello scivolone fuori luogo di Milenkovic, Duncan pareggia con un bel sinistro dopo un bell'assist di Beltran, il solito contropiede avversario e Leao va a nozze saltando tutti anche Terracciano. Proviamo la nuova reazione ma Maignan nega il gol a Belotti con un miracolo e poi è sempre attento su tiri meno importanti. Rischiamo su un altro paio di loro ripartenze ma finisce uno a due
  5. Alla fine non giochiamo una brutta gara ma finisce come spesso ci è successo con una sconfitta importante. L'inizio faceva temere un'imbarcata notevole che invece abbiamo evitato sfiorando anche di rimetterla nel verso giusto ed in direzione nostra. Poi però le maggiori qualità degli avversari hanno portato alla vittoria rossonera, aiutate dai troppi gli errori difensivi e poca l'incisività davanti. Mix davvero pericoloso.
  6. Bella la coreografia, anche se troppo "arzigogolata" per i miei gusti. Ma l'importante era ricordare e salutare in modo speciale Joe Barone e questo sicuramente è stato fatto. Così come è stato fatto sentire alla squadra l'appoggio di tutta Firenze, dall'arrivo fuori dallo stadio fino al post gara passando per tutto il match dove uno stadio esaurito ha "tirato fuori la voce" sempre.
  7. Il gallo ha fatto a sportellate e rincorso costantemente tutti. Un centravanti che per spirito e sbattimento è solo da applaudire. Peccato però che poi, logicamente, perda lucidità sotto porta. Anche se oggi ha inciso non poco un piccolissimo particolare: quello di giocare contro il portiere più forte della serie A.
  8. Visto che "SIAMO QUI GIA'" a parlare di portieri sottolineo la gran partita di Pietro nostro nel primo tempo. Nella ripresa meno decisivo sulle due occasioni del gol ma se non abbiamo incassato più gol, anche noi un grazie al nostro numero uno lo dobbiamo dire.
  9. Pare che Dodò e Biraghi stiano ancora cercando di capire come provare a tenere Chukwueze e Leao e soprattutto una posizione in campo degna.
  10. Urge ritrovare il vero Nico. Alla svelta. Grazie.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...il tutto in salsa pasquale, sempre sia lodato....anche perchè 'unc'èaltro da commentare....c'è stato anche qualcosa di tennico?..."

sabato 30 marzo 2024

Per nulla perdenti

#Klibro Marzo 2024 
qui il mio intero
Katalogo
JOE MUNGO REED
"Magnifici perdenti"
Bollati Boringhieri

Leggendo l'argomento del libro si potrebbe pensare al racconto sportivo di un ciclista in una delle sue occasioni più importanti, la partecipazione al Tour de France. Cercando di interpretare il titolo, ci si immaginerebbe le vicende di un atleta alle prese con il tentativo non riuscito di aggiudicarsi la vittoria più importante della carriera o almeno un successo in una tappa della corsa. Ipotizzando il racconto giornaliero della vita di corsa si può anche temere il rischio di sentirsi ripetere le stesse azioni e gli stessi eventi per diverse pagine. 
In realtà il libro "Magnifici Perdenti" prende solo alcuni spunti da queste supposizioni ma le lascia come base della storia. Certamente è l'occasione della vita di un atleta ma che non gareggia per vincere. Sol infatti è un gregario del capitano della propria squadra ed il suo compito è quello di proteggere Fabrice e provare a lanciarlo nelle tappe che contano. Nel racconto del loro giornaliero ci sono certamente "I SOGNI PIU' AGITATI" di successo, i riti quotidiani e  ripetuti ma la struttura del racconto è ben alternata tra le descrizioni tecniche e molto altro, che prende il sopravvento.
Perché il libro ci parla sì di sport ma soprattutto di vita. Perché al centro c'è il ciclismo ma soprattutto i percorsi personali dei protagonisti. Ed allora a prendere il sopravvento ci sono sentimenti come la voglia di emergere ma soprattutto il timore di perdere tutto. A far compagnia a scalate, volate e discese ci sono le vite costruite su rapporti solidi e coltivate sulle debolezze umane. 
Sol è un protagonista che mischia coraggio da ciclista a paure da uomo, resistenze ad intemperie e chilometri di salita a fragilità e pensieri rispetto al proprio futuro ed a quello della propria famiglia. Nei suoi percorsi in bicicletta e nella vita, gli aspetti si mescolano fino a non essere sempre distinguibili come diversi ed in questo lo stile del libro è perfettamente cadenzato su questa alternanza: ciclismo e vita, vita e ciclismo. 
Ci sono i giusti momenti di cronaca sportiva ma anche quelli altrettanto adeguati di storia personale e familiare. La tecnica ciclistica si alterna con i caratteri del protagonista e di chi gli ruota attorno. Non mancano le "vicende a sorpresa" che scuotono il libro ed il lettore tenendolo sempre attento ed interessato a ciò che accade tanto da correre o affaticarsi insieme alle tappe del libro. Ma mai in modo banale.
Una vera sorpresa. Davvero molto piacevole e quindi altamente consigliato.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...vuole cogliere il senso, il senso della storia che tu racconti a te stesso..."
2 - "...lei era così, pensai: sempre proiettata verso ciò che deve venire. A volte sembrava sapere quello che avrei detto prima ancor che aprissi bocca. Era pronta al mondo, persino per scontrarcisi..."
3 - "...mi piacciono i risultati, e sono bravo a rimandare la gratificazione. Sono capace di aspettare, di controllare le mie energie. E' il mio carattere, e mi ha plasmato..."
4 - "...considera soltanto come ti senti e non perché..."
5 - "...c'è una verità dietro ogni verità...se la gente vorrà capire, capirà..."

Mia personale VALUTAZIONE: ****° - quattro stelle e mezzo su cinque

venerdì 29 marzo 2024

Fantasia Viola

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 585

Poco meno di un anno e mezzo fa (clicca qui per il post di allora) vi raccontavo di una grande soddisfazione arrivata quasi improvvisa. Avevo infatti partecipato ad una sorta di sfida di scrittura e ne ero uscito vincitore. Nel "La prima volta a Firenze" (qui per acquistare), il libro che raccoglieva i racconti sulla prima volta nella mia città di alcuni autori, faceva infatti bella (spero) mostra di sé il mio racconto "La prima volta che Firenze si è presentata". Durante la presentazione del libro Giacomo Cialdi (che già dovevo ringraziare per avermi coinvolto in quella sfida) mi "accennò" che aveva in programma un'altra sfida a cui, se volevo, potevo unirmi.
Mi son sentito da subito molto gratificato del fatto che pensasse a me ed incuriosito quando mi ha spiegato che si sarebbe trattato di provare a mettere insieme un collage "DEL DIECI CHE" hanno fatto la storia della Fiorentina e di quelli che "non l'hanno fatta". Perché Firenze, oltre che patria del bello, è anche territorio ben rappresentato di quel "sembrava potesse essere ed invece...."
Così nella distribuzione dei calciatori che quel numero hanno indossato, ho condiviso con Giacomo la scelta di puntare su qualcuno appartenente a questa seconda categoria. Ed il suo "sai stiamo provando a contattare anche delle firme importanti quindi a loro lascerei i dieci più splendenti della storia viola" oltre che trovarmi totalmente d'accordo mi ha messo addosso anche una sorta di "ansia da prestazione". Mi chiedevo se potessi essere mai all'altezza di far parte di una raccolta con firme importanti e quanto potessi attrarre chi avrebbe letto il mio racconto raccontando di un dieci non così scintillante alla prova del campo viola. Ho scritto però lo stesso il mio pezzo ed inviato: Giacomo mi ha rassicurato sulla qualità ma poi i tempi si sono allungati, dilatati ed io non ci speravo quasi più.
Ed invece, mai arrendersi.
Così il mio "Il piccolo Maradona: il talento a maniche corte" è stato magicamente inserito nel riepilogo dei giocatori che sono raccontati in "FANTASIA VIOLA" libro di racconti curati appunto da Giacomo Cialdi ed edito da Edizioni della Sera.
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L'emozione è stata grande quando ho visto l'email con "inviate il vostro ok a stampare" ma ancora più grande quando ho letto sul libro "gli altri colleghi di racconto": il mio maestro Benedetto Ferrara, Marco Bucciantini, Mario Tenerani, Alberto Polverosi, Angelo Giorgetti, Raffaello Paloscia e la prefazione dell'unico dieci Giancarlo Antognoni. Questo lungo elenco di scrittori e giornalisti di livello e poi un intruso come me. Ma davvero con un sorriso totale.
E niente....quindi adesso se avete voglia di scoprire chi è quel piccolo Maradona di cui ho scritto non vi resta che immergervi nella Fantasia Viola.
Io mi godo questa GRANDISSIMA soddisfazione ed aspetto i vostri commenti.

sabato 23 marzo 2024

Il passato per il futuro

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 584

Una delle "lezioni" che maggiormente ha segnato il mio risicatissimo bagaglio culturale e che più mi porto dentro costantemente è quella che recita più o meno così: "bisogna conoscere il passato per vivere bene il presente e non ripetere nel futuro gli stessi errori".
Con questa considerazione, mi sono ritrovato spesso a dovermici confrontare in vari campi della vita quotidiana ed è tornata di tremenda utilità anche per una notizia di attualità.
E' notizia infatti rimbalzata qua e là nei giorni scorsi quella che riporta la disposizione di un sequestro preventivo da parte di un giudice per le indagini preliminari. Notizia che in molti mezzi di informazione è passata sotto silenzio e che ancora di più ha rappresentato un'inezia per analisti e politici. Cosa che invece così "ininfluente" non mi sembra.
La decisione riguarda Marcello Dell'Utri e sua moglie e la cifra in questione supera i dieci milioni di euro. L'accusa in questo caso riguarda il mancato rispetto della norma che impone ai condannati in via definitiva per fatti di mafia, di comunicare le variazioni del proprio patrimonio per i dovuti controlli. Dalle indagini, ovviamente da confermare da processi e sentenze, quanto non dichiarato ammonta ad una variazione pari ad oltre quaranta milioni, quindi ben di più di quanto sequestrato preventivamente. Per la differenza è arrivata benedetta (ma tu guarda...dove l'ho già sentita?) la prescrizione di controlli arrivati oltre i limiti di tempo della stessa. La parte principale della suddetta somma (ben oltre i dieci milioni) è legata a bonifici con causali "prestiti infruttiferi" e "donazione di modico valore" che i coniugi Dell'Utri hanno ricevuto, dopo la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa dello stesso Marcello, da un unico mittente. Babbo Natale? Associazione di sostegno dei condannati per mafia? NO. Il mittente era quel grande statista che per trent'anni è stato considerato il Re d'Italia: Silvio Berlusconi. "FIN TROPPO ALLA LUCE DEL SOLE" che di prestito e di donazione ci fosse solo la causale dei bonifici? E chi lo sa (....) lo stabiliranno i processi e le sentenze.
A me però la vicenda ha riportato alla mente quanto si sia azzerata completamente tutta l'analisi di quello che certe vicende hanno davvero significato per i percorsi politici e storici del nostro Paese. Quanto certi coinvolgimenti siano stati amabilmente trascurati nella concreta analisi valutativa di alcune figure e come le stesse siano ancora oggi raccontate con un curriculum di cui si buttano via le pagine più "complicate" da analizzare. 
Quali fossero i motivi poi si vedrà, ma è tracciato che dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, lo "statista" Berlusconi ha versato alla famiglia Dell'Utri in circa cinque anni oltre dieci milioni di euro, prima di riconoscere parte della sua eredità in suo favore. Altrettanto evidente che di queste "donazioni" lo stesso condannato non ha fatto parola come invece doveva. Ma su questo il mio interesse non è molto presente, valuterà la magistratura se ci sono i termini per (ulteriori) condanne o altro.
E' la prima parte che conferma ancora una volta che purtroppo il passato in questo paese interessa solo a me ed a pochi altri. Ma anche il presente. Di conseguenza, figuriamoci il futuro.

sabato 16 marzo 2024

Parole spazzate via dai numeri

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 583
Venerdì scorso era l'otto marzo. La festa della donna.
Tutti ad incensare, festeggiare, proclamare la loro importanza e la necessità di adoperarsi per tutelarle sempre e comunque.
Anche io non sono stato "da meno" sperando di non apparire banale o peggio attento solo alla ricorrenza. Come scrivevo proprio venerdì, ogni parola purtroppo rischiava di essere superflua e vecchia. Non per il grado di ipocrisia (comunque presente in buone/cattive quantità), non perché non importante (anzi tutt'altro), non perché non sarebbero state attuali (costantemente moderne da quel punto di vista).
Quel grande rischio era dettato da un semplice aspetto matematico purtroppo. Come se fosse solo quello. Un  calcolo di media nazionale, tra quelle più brutte. Una cadenza numerica che parla di una donna uccisa ogni tre giorni. E così è stato, "C'E' SOLO DA METTERSI IN PARI COL CUORE"
Nel Salento infatti è andato in scena proprio oggi il ventunesimo femminicidio dell'anno (dati di femminicidioitalia.info). Con il solito copione: lei che vuole uscire dalla storia, lui che la uccide. Aneta il nome della donna in questione. Quello attuale. Quello che purtroppo tra qualche giorno sarà sostituito da un altro nome di donna come il suo ha sostituito oggi quello di Brunetta
Un continuo alternarsi di nomi che ogni settantadue ore porta a modificare quello sotto i riflettori, quando questi ultimi si degnano di accendersi per l'evento, perché spesso altre notizie hanno più attrattività mediatica rispetto alla solita trama che porta al solito finale. In fondo sono "solo" vite umane no? E' solo una strage continua da 120 donne morte l'anno, che volete che sia.
La festa della donna è dietro l'angolo, ormai superata. La media matematica ha ripreso a camminare e fare il suo corso ed il suo dovere. Qualche lacrima di coccodrillo cala anche oggi, ma con meno riflettori rispetto a quelli donati dal giallo della mimosa. Ed allora avanti così, con le parole che vengono spazzate via dai numeri. Con il rosso del sangue a fare da sfondo ed ad oscurare le luci di cui sopra.

giovedì 14 marzo 2024

Senza sussulti

Conference League - Ottavi Ritorno
FIORENTINA - MACCABI HAIFA = 1 - 1
GOAL: BARAK - Khalaili

KAPPAPAGELLE
Terracciano 5,5
Faraoni 6 +
Martinez Quarta 6
Ranieri 5,5
Biraghi 6
Bonaventura 6
Mandragora 6 +
Gonzalez 5,5
Barak 6,5
Sottil 6 +
Belotti 6 +
Dodò 6
Ikonè 5,5
Maxime Lopez 6
Beltran 6
Parisi 5,5

All. Italiano 6
IL MIGLIORE: BARAK
Il peggiore: Terracciano

Nel silenzio di uno stadio tristemente semivuoto ecco il ritorno degli ottavi di Conference. #KappaDecaViola dal divano di casa. 
  1. Mister Italiano, in tribuna perché squalificato, decide di far riposare anche oggi  Beltran e sfruttare la vena europea di Barak. Torna Faraoni esterno basso a destra, mentre a sinistra comanda ancora Biraghi. Nel mezzo Jack si abbassa ancora davanti alla difesa con accanto Mandragora.
  2. Si pisola abbastanza per tutto il primo tempo. Ma non a livello di gioco bensì di entusiasmo/attenzione ad una partita che pare aver molto poco da dire. Teniamo palla ed il comando del gioco lasciando poco o niente agli israeliani. Unico pericolo su una punizione laterale e colpo di testa con successivo tap-in in gol ma il gioco era fermo per fuorigioco. Noi creiamo qualche presupposto per essere pericolosi ma non lo concretizziamo praticamente mai, Barak arriva tardi su un paio di cross invitanti e Mandragora fatica a non far finire in fallo laterale un suo diagonale. Credo (potrei essermi distratto, lo ammetto) finisca il primo tempo senza tiri veri in porta.
  3. All'intervallo la convinzione che prende campo è quella che dice "il secondo tempo 'unnò reggo sveglio se l'è come il primo".
  4. Incredibile! Arriva un tiro in porta ed arriva il vantaggio: buon cross di Faraoni e bello stacco dell'uomo di coppa (previsione e nome azzeccato) Barak e gol del vantaggio. Potremmo anche raddoppiare ma Sottil spara altissimo da posizione vantaggiosa. Il resto del tempo scorre come il primo fino agli ultimi cinque minuti. Errore difensivo tra Ranieri e Parisi con Terracciano che finisce l'opera: gol del pari. Gli ultimi minuti sono un po' di ansia tra il motivato e l'immotivato ma grossi pericoli per fortuna non arrivano.
  5. Tra gli sbadigli per circa 85 minuti e l'ansia per gli ultimi cinque accantoniamo questi ottavi di finale. Sofferenza praticamente non pervenuta, come il gioco. Abbiamo più o meno gestito il vantaggio ed ottenuto la qualificazione senza troppi rischi. Va bene così, almeno per oggi.
  6. Bentornato a Dodò, rientrato dopo un lungo infortunio. Sarà dura scalzare dal ruolo il capitano comprato a Gennaio ma sono convinto che ci proverà.
  7. Rientra anche Parisi il cui accantonamento ha ragioni fisiche ma non solo. Non esaltante il suo ingresso, in pochi minuti subito al centro.....dell'occasione del gol preso.
  8. Invece non è del tutto tornato davvero Nico che ci mette volontà e tocchi di buon livello ma non è ancora quello determinante del pre-infortunio.
  9. Anche oggi - come all'andata, vedi qui"badaBarak, ma indòt'eriandato? è una delle frasi del match, sarà l'aria di coppa che gli fa bene.
  10. "TUTTO LO SCENARIO" intorno a questo match è stato talmente assurdo e triste pensando agli argomenti inutili (il calcio) e seri (i genocidi in atto) che c'erano alla base, che trovo davvero superfluo anche solo commentare. Basta un triste ed incazzato SIGH.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...divertimento puro? preciso...ahahah basta dirlo....Italiano mi pare ci sia dal 1993...dalla noia e dai coglioni che mi ha fatto questo di sicuro ha allenato anche Cois e Bigica..."

lunedì 11 marzo 2024

La sfortuna di essere dei brodi

Campionato - 28^
FIORENTINA - ROMA = 2 - 2

GOAL: Ranieri, Aouar,
Mandragora, Llorente

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6,5
Milenkovic 6
Ranieri 7 - -
Biraghi 5 +
Maxime Lopez 6
Mandragora 7
Gonzalez 6 -
Bonaventura 6,5
 Sottil 6,5
Belotti 7 +
Ikonè 4,5
Duncan 5,5
Barak SV
Nzola SV
Arthur SV

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: BELOTTI
Il peggiore: Ikonè
Continuano le sfide dirette per l'Europa e dopo i piccioni laziali (clicca qui) arrivano al Franchi i loro cugini giallozozzi.
Dalla Fiesole,  #KappaDecaViola di posticipo domenicale.
  1. Il comando del gioco viene affidato alla coppia Lopez-Mandragora mentre Bonaventura torna nel suo ruolo di "sottopunta". Sottil è sempre più il titolare di una delle due corsie "alte" e la difesa è confermata in toto. Il gallo Belotti, oltre che l'ex della gara, è il nostro riferimento in avanti.
  2. Parte meglio la Roma e Lukaku impegna subito Terracciano, ma dopo è un nostro monologo. Giochiamo meglio e mettiamo in un angolo gli avversari trovando il gol con Ranieri (che l'esultanza tra lo spiritoso ed il polemico poteva evitarsela) e varie occasioni con Belotti (un paio), Sottil e Mandragora che per poco non portano al raddoppio che sarebbe ampiamente meritato.
  3. All'intervallo è tutto un "iolaeeee si doveva stare almeno 3 a 0".
  4. Come da copione allentiamo un po' la presa, la Roma riordinata in campo dopo un primo tempo un po' alternativo, prende campo ed i primi venti minuti ci capiamo poco. Infatti prima rischiamo il pareggio e poi lo subiamo con un colpo di testa di tal Aouar. Nel momento peggiore però il Gallo alza la cresta e prima manda in gol Mandragora poi procura il rigore che potrebbe chiudere la gara. Dal dischetto va Biraghi che si assume la pesante responsabilità ma calcia male e sbaglia il quinto rigore della stagione viola. Subiamo un po' il ritorno della Roma che però sembra averne poche, di cartucce da sparare. Ed invece al quinto di recupero palla in area nostra dopo averla persa a pochi istanti dal fischio, assist di Ndicka e gol di Llorente. Ovviamente al primo gol in A, ovviamente che ci fa perdere due punti che avremmo clamorosamente meritato.
  5. Buttiamo via un'occasione d'oro. Prendere tre punti alla Roma, dopo averne presi tre alla Lazio, sarebbe stato così importante e pesante da farli diventare magicamente sei. Lo avremmo meritato per gioco ed occasioni ma siamo stati davvero dei brodi per la gestione del vantaggio e degli ultimi minuti. Un peccato clamoroso: di brodaggine più che di ingenuità.
  6. "LO SPUNTO DELLA PUNTA" del Gallo ha davvero fatto capire, in più occasioni, quanto sia importante avere un vero nove in avanti. Non è sempre sufficiente ma sempre necessario lo è senza dubbio.
  7. Bella la gara anche di Sottil, con un primo tempo che ha lasciato davvero buoni segnali negli occhi. Secondo tempo molto meno ma bisogna sapersi accontentare in certe occasioni e soprattutto per certi giocatori.
  8. Brodi, brodi, brodi ed ancora brodi per il quinto rigore in stagione buttato alle ortiche, per la gestione degli ultimi palloni del match, per la concessione del calcio d'angolo finale e per la non marcatura della coppia di difensori romanisti arrivati all'arrembaggio.
  9. Ma di preciso Ikonè che avrà capito di essere entrato in campo?
  10. Prossime tre di campionato (con nel mezzo anche gli impegni di coppa) che propongono Atalanta, Milan ed Juve. Il ciclo di ferro continua. Speriamo.......che non ci siano dati più rigori, magari con le punizioni dal limite, hai visto mai....
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...prenderne un ballino stasera può convenire?!!? Mah....quanto si durerà così?... Siamo le solite fave, andate a fa****o tutti..."

venerdì 8 marzo 2024

Otto marzo ogni giorno

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 582

Di nuovo otto marzo. Ci risiamo. 
Ogni parola detta in queste ventiquattro ore sembra sempre di più superflua o ipocrita, così come ogni augurio o gesto di "festeggiamento". Guardandosi intorno sempre di più questa giornata sembra un "parafulmine" per chi durante gli altri 364 giorni (o 365 per quest'anno bisestile) tutto fa o dice meno che rispettare quello che oggi con così tanto cuore proclama o pubblica.
"CERTE DONNE BRILLANO" infischiandosene ed indipendentemente da tutto. Ma non basta. Perché non tutte ci riescono e non tutte possono permetterselo, e doverle mettere in condizione di non riuscire a farlo è davvero umiliante: purtroppo nell'ottica generale per le donne stesse mentre lo dovrebbe essere per chi ne è la causa.
Sempre di più arrivano notizie di mancato rispetto, violenze di vario tipo, diseguaglianze, soprusi, vere e proprie politiche di disparità dirette e/o indirette. E questo solo guardando in Italia. Non oso pensare dove oltre alla mancanza di uguaglianza di diritti ed opportunità incidono anche altri fattori. Fondamentali e vitali.
Così, oggi, per cercare di sognare ad un otto marzo valido ogni giorno per ogni donna ho deciso di aprire uno dei miei siti preferiti (clicca qui) e fare un piccolo gesto in tal senso. Goccia nel mare eh, lo so. 
Ma è almeno un tentativo. Perché possa essere uno 08/03 che in qualche modo lascia una traccia vera e non la solita considerazione ipocrita e/o il consueto post con lo sfondo giallo mimosa.
A tutte le donne, che ogni giorno sia l'otto marzo. Per tutte proprio.

giovedì 7 marzo 2024

Portata a casa

Conference League - Ottavi Andata
MACCABI H. - FIORENTINA = 3 - 4
GOAL: Nzola,
Seck, Kinda, Beltran
Khalaili, Mandragora, Barak

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6 -
Kayode 6 - -
Milenkovic 5
Ranieri 5
Biraghi 6
Mandragora 6,5
Duncan 6 -
Ikonè 5,5
Beltran 7 -
Gonzalez 6 -
Nzola 6,5
Bonaventura 6 +
Belotti 6
Barak 6,5
Sottil SV

All. Italiano 6 +
IL MIGLIORE: BELTRAN
Il peggiore: Ranieri

Sul campo neutro di Budapest sfidiamo il Maccabi Haifa per l'andata degli ottavi di finale di Conference. #KappaDecaViola per il ritorno delle sfide europee.
  1. Davanti viene scelto Nzola al posto di Belotti e il periodo fisico e di forma fa diventare titolari Duncan e Mandragora. Torna Ikonè al posto di Sottil poi per il resto è la formazione che ha pareggiato a Torino (clicca qui).
  2. Nemmeno il tempo di mettersi sul divano che Nzola - su cross di Kayode - inzucca senza saltare ma portandoci in vantaggio. Gli avversari sembrano accusare e soprattutto poco precisi nelle trame ma riassestati dopo lo svantaggio prima pareggiano su una nostra dormita dal calcio d'angolo in cui arriviamo per tre volte secondi e dopo siamo imbucati centralmente. La partita è ribaltata e rischiamo anche di prendere il terzo in un paio di occasioni. Qualche cross e qualche serpentina troppo di Ikonè sono gli unici segnali di reazione.
  3. Nell'intervallo tra il perplesso e lo stupito ci si chiede "ma che, davvero siamo sotto dopo averla sbloccata al secondo?!!?!?".
  4. Si riparte con la stessa squadra ma con un piglio diverso che ci porta al pareggio di Beltran che di punta stile calcetto trova l'angolo. Sembrerebbe dalla nostra l'inerzia della gara ma prima loro si mangiano un gol fatto poi tal Khalaili si beve Ranieri e trova il diagonale vincente. Di nuovo sotto non ci disuniamo e troviamo il triangolo giusto sulla sinistra Biraghi-Nico-Biraghi che libera Mandragora in area per il meritato pari. A quindici minuti dalla fine restano in dieci i nostri avversari per un fallo folle di uno degli undici. "MI HAN DETTO DI GIOCAREMI IL TUTTO PER TUTTO" sembra dire il Mister che mette Barak e Bonaventura in mediana dietro a tre mezze punte ed il gallo. Dopo qualche mischia e/o tiro respinto troviamo lo spunto vincente proprio con Jack che trova Barak ed il ceco che trova la deviazione di un difensore per il definitivo 3 - 4.
  5. In una partita dall'andamento folle portiamo a casa la vittoria che serviva. Forse abbiamo faticato troppo contro una squadra apparsa davvero mediocre ma non abbiamo mai mollato e ci siamo sempre riportati avanti e davanti. Gioco da rivedere soprattutto a livello di filtro di centrocampo e difesa ma molto incisivi in attacco. Bella base per la qualificazione, meno bella la prestazione in generale ma ci si può stare.
  6. Molto generoso e l'ultimo a mollare anche quando è impreciso. Doveva essere un centravanti e non mi pare lo sia, ma Beltran sta dimostrando di essere un giocatore su cui si può provare a scommettere in modo importante.
  7. Due fiammate di Nzola (gol ed assist) in una partita che per il resto è andata sulla sua solita (scarsa) media. Però prendiamo questo bicchiere mezzo pieno che non era scontato per nulla.
  8. Coppia centrale difensiva in giornata davvero davvero no, sembrava giocassero a chi ne "bucava" di più...
  9. Bentornato Antonino Barak....."'oindotueriandato?!!?!?"
  10. Un campo del genere non lo vedevo dai tempi del sussidiario della Fides Sesto.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...ahhaha....se si perde dopo questa c'è l'esonero vero?!?! A me mi viene da ridere...si fa pena..."

domenica 3 marzo 2024

Gioco di specchi

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 581
Nemmeno sulle evidenze si riesce ad avere uno straccio di posizione unica e vagamente di buon senso.
Sembrava che dopo i fatti di Pisa ci potesse essere una sorta di riconoscimento generale di sdegno e voglia di chiarire al mondo che quello non era stato ordine pubblico ma violenza gratuita purtroppo autorizzata.
La sensazione, evidentemente sbagliata, è durata un attimo. Forse meno. Così sono partiti i distinguo, i "ma però", le richieste di "attente analisi". E purtroppo non solo. Il sempre lucido ministro delle Infrastrutture ha puntualizzato la sua posizione ammonendo un "guai anche solo a sfiorare la possibilità di criticare le forze dell'ordine". Il premio Pulitzer conduttore di rete 4 (perchè onestamente definirlo giornalista è troppo poco) parla di ovvia reazione della polizia a reati e provocazioni. Diversi politici (oddio....) di schieramento governativo parlano di evento da non generalizzare e da analizzare con la giusta prospettiva ma sempre con la premessa "giù le mani dalla polizia". Ed alla mente tornano le analisi successive alle tragiche vicende di Stefano Cucchi o Federico Aldrovandi quando si stigmatizzava l'attacco agli agenti colpevoli dei due omicidi con le stesse parole.
Già, perché "ALLA FINE E' UN GIOCO DI SPECCHI" quello che viene messo su. Un simpatico, sempre per modo di dire, modo di destabilizzare il lettore o l'ascoltatore con un tentativo di sponde e riflessi che partono da considerazioni di responsabilità annacquate, di giustificazioni campate in aria e di apparizione di motivi o pseudo-motivi inesistenti o costruiti.
Banalmente il motivo è che, chi è in divisa, per buona parte di chi parla e si mette in mostra, è sostanzialmente intoccabile, sempre nel giusto e soprattutto autorizzato alla qualunque per far rispettare un vecchio concetto sempre tanto caro anche quando non citato: ordine e disciplina. Ed anche quando sia l'ordine che la disciplina sono garantiti, si tenta (purtroppo avendo le suddette sponde "giuste") di far diventare manifestazioni di opinioni diverse e di banale umanità come disordinate ed indisciplinate.
Ed a chi prova a mettere l'accento sull'uso sbagliato di manganelli in certe circostanze si chiude la bocca con un "è molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra". Che detto da chi ha in mano il potere più grande e largo d'Italia, sa molto di avvertimento più che di opinione. Anche se rivolto a chi in teoria dovrebbe essere la figura più super partes del Paese e soprattutto quello che rappresenta tutti.
Ma in fondo, nei riflessi degli specchi, anche le distanze spariscono. I ruoli si moltiplicano o si nascondono e le angolazioni diventano punti di vista. Ovviamente basta che ad esserne interessate non siano le forze dell'ordine, in quel caso sarebbe "molto pericoloso". Per ora, a dire il vero, in pericolo ci sono stati solo gli studenti caricati e manganellati per aver manifestato pacificamente le proprie opinioni, ma questo evidentemente non conta, non interessa e soprattutto non fa "audience". Le divise invece sì. Da sempre.

sabato 2 marzo 2024

Un po' troppo poco

Campionato - 27^
TORINO - FIORENTINA = 0 - 0
GOAL: ----


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6 
Milenkovic 6 +
Ranieri 5
Biraghi 5,5
Arthur 5,5
Bonaventura 6,5
Gonzalez 6
Beltran 5
Sottil 5
Belotti 5
Maxime Lopez 5
Barak 5
Mandragora 6
Ikonè SV
Nzola SV

All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Sottil
A Torino sponda granata ci giochiamo la possibilità di confermarci dopo la splendida partita di lunedì scorso contro la Lazio (clicca qui). #KappaDecaViola per il match "gemellato".
  1. "Clamoroso al Cibali" si sarebbe detto un tempo. Mister Italiano per la prima volta nella sua storia viola conferma la formazione della partita precedente. Trazione anteriore anche per questa giornata.
  2. Non partiamo come lunedì scorso ed i primi venti minuti sono sostanzialmente tra lo studio ed il sonno. Poi il Toro ha tre occasioni quasi in fila con Zapata che di potenza si crea un'occasione, un tiro non impossibile di Vlasic e Sanabria che lanciato da una buca di Ranieri si mangia un'occasione importante. Noi rispondiamo soltanto con un bel colpo di testa di Nico fuori. Nel finale, dopo un gol del Toro viziato clamorosamente da un fallo di Zapata visto solo dal VAR che annulla ovviamente il suo gol, arriva il colpo di scena finale con Ricci che in due minuti prende due gialli (uno netto uno eccessivo per sua ingenuità e fiscalità arbitrale) e ci regala per il secondo tempo la superiorità numerica.
  3. Il pensiero dell'intervallo è "ma 'unbastavano quarantacinque minuti? Anche dieci di recupero per questo spettacolo? 'unsarà troppo?!"
  4. Un po' per aprire il Toro in dieci un po' per evitare "il rosso pe'fa'pari" il Mister toglie i tre ammoniti: Beltran, Arthur e Ranieri. Troviamo un colpo di testa di Jack su bel cross di Nico per il quale serve un mezzo miracolo di Milinkovic-Savic per toglierci il gol. Altro cross tagliato di Nico non sfiorato da nessuno e tanto sarebbe bastato per far gol. Nel finale sempre Nico da fuori con un tiro più plastico (come il tuffo del portiere) che non pericoloso.
  5. Poco convincenti nel primo tempo, poco di più nel secondo. Qualche occasione nella ripresa è arrivata ma visto che eravamo in superiorità numerica per tutti i quarantacinque minuti c'era da sperare in qualcosa di meglio e/o di più. Peccato perché era davvero un'occasione ghiotta per dare spinta alla vittoria contro la Lazio e salire un altro po' in classifica.
  6. Pochissima roba davanti come se la scorpacciata di occasioni dell'ultima giornata ci avesse in qualche modo saziato.
  7. Se "LI' NEL MEZZO" non gira Arthur il gioco rallenta di molto e molto i suoi giri.
  8. Tra i pochi brillanti di nuovo Jack che sembra rifiorito rispetto ad un ultimo periodo un po' appannato. Anche per questo non ho capito il suo cambio.
  9. Di nuovo un'occasione per incidere sprecata per Maxime Lopez e Barak. Su Sottil anche superfluo ribadirlo.
  10. Non capisco perché non sia entrato il nuovo esterno alto quando Sottil stava appunto dimostrando per l'ennesima volta che non avrebbe apportato nulla.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...la Lazio è stata un fuoco di paglia, menomale c'è il VAR...il famoso Ricci dell'Empoli....aspetta perchè Sottil è capace di fare qualcosa di simile..ma Sottil?!?! : -)) nemmeno l'uomo in più....si fa pena..."

giovedì 29 febbraio 2024

Una boa difficile da raggiungere

#Klibro Febbraio 2024 
qui il mio intero
Katalogo
PAOLO STELLA
"Meet me alla boa"
Mondadori 

Un pomeriggio alla Feltrinelli girellando tra gli scaffali dei romanzi mi sono imbattuto in questa copertina ed in questo titolo che in qualche moto ho trovato "accattivanti". Ho cominciato a leggere l'incipit e non mi sembrava affatto male per questo l'acquisto. Non conoscevo l'autore e meno che mai conoscevo il suo ruolo di influencer del web (chissà se si dice così) ma questa sua caratteristica è venuta fuori in modo abbastanza chiara durante la lettura dello stesso libro.
Si entra subito nel vivo e sin dalle prime pagine ci si immerge in quello che potrebbe essere il colpo di scena della storia: una telefonata proveniente da Parigi e per Franci - il protagonista - si spegne la luce. E non solo quella visto che a spegnersi è la "sua" Marti.  Non faccio spoiler particolari perché il tutto è presente già nella quarta di copertina, testimonianza evidente che quello che l'autore voleva far scoprire nel libro non era tanto l'evento ma la reazione allo stesso da parte del protagonista.
Da lì partono trenta capitoli, uno per ogni passo necessario a Franci per salutare la sua Marti. C'è sicuramente della poesia nell'affrontarli e tanto amore nel percorso che lo porta a raccontare il suo profondo gridare al mondo "TU SEI LEI". Ci sono racconti e ricordi, emozioni e sentimenti.
Purtroppo ci sono anche molti concetti stereotipati e un po' di banalità in molti punti del percorso fatto a trenta tappe. Emerge senza dubbio la potenza dell'amore di Franci ma molto spesso sembra che sia quasi più una fotografia scattata per cercare l'effetto calamita nel lettore. Ed alla lunga questo rende il libro un po' ridondante pur apprezzando l'idea di partire dall'evento più forte per descrivere tutto meno che quello. Il dolore ed il rapporto sono gli elementi cardine ed anche per questi aspetti la valutazione agrodolce permane. Il dolore non è mai fotografato come troppo lacrimoso e questo è sicuramente un merito ma trascinando spesso la descrizione sulle solite strade il lettore ha la sensazione di esserci "già passato" da quelle pagine. Per quanto riguarda il rapporto senza dubbio la storia particolare dell'incontro e della relazione colpisce così come il riferimento alla boa come punto di riferimento, ma il descriverla costantemente con frasi da "bacio Perugina" fa perdere intensità al racconto. Ed è esattamente in questo punto che il cv da influencer dello scrittore emerge o almeno così a me è sembrato: la ricerca della frase ad effetto da citare più che quella giusta per la storia o per far entrare nel racconto il lettore. Aperta parentesi. E' poco ammissibile leggere "meno più meno fa più" riferendosi all'equazione matematica quando è noto ai sassi che è meno PER meno a dare più. Chiusa parentesi.
Concludendo: peccato. Era una quarta di copertina ed un incipit che mi avevano colpito poi invece a quella boa ho fatto un po' fatica ad arrivare. 

CINQUE CITAZIONI

1 - "...sono nato, cresciuto e convivo con quella strana sensazione di perdermi sempre qualcosa..."
2 - "...con quel fare disinvolto posi la mano sulla mia stretta sul cambio. E io la lascio lì anche se ho il cambio automatico, anche se è un po scomoda come posizione. La lascerei lì per sempre, anzi ci farei un calco in gesso, le nostre due mani che si contengono, si sostengono..."
3 - "...forse l'amore è questo, desiderare il bene dell'altro prima del proprio. Le valigie da portare non sono nulla, sacrificio da poco, ma sono la forma dell'amore. Se mai mi chiedessero di spiegare razionalmente l'amore, risponderei così: due valigie..."
4 - "...capita di dimenticarsi quanto siamo fortunati, imprescindibili, unici. Basta poco per sentirsi inutili..."
5 - "...questa vita non va presa sul serio, che tanto solo una cosa è certa: non ne uscirai mai vivo..."

Mia personale VALUTAZIONE: **° - due stelle e mezzo su cinque